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Ascensione del Signore

Testimoni e missionari dell'amore di Gesù, della misericordia del Padre

31/05/2025
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Carissimi fratelli e sorelle, Fiat!

Celebriamo l’Ascensione di Gesù al cielo, avvenuta quaranta giorni dopo la Pasqua. Gli Atti degli Apostoli raccontano questo episodio, il distacco finale del Signore Gesù dai suoi discepoli e da questo mondo. Il Vangelo riporta la gioia degli apostoli, in attesa dello Spirito Santo, per essere in grado di andare a predicare ai popoli la conversione, il perdono dei peccati e a testimoniare con la vita l’amore del Signore.

Gesù parte, ascende al Cielo, cioè ritorna al Padre dal quale era stato mandato nel mondo. Ha compiuto la sua missione, ora torna al Padre. Ma nello stesso tempo Egli rimane per sempre con noi, in una forma nuova. Con la sua ascensione, il Signore risorto attira lo sguardo degli Apostoli - e anche il nostro sguardo - alle altezze del Cielo per mostrarci che la meta del nostro cammino è il Padre. Lui stesso aveva detto che se ne sarebbe andato per prepararci un posto in Cielo.

Gesù parte, ascende al Cielo, per attendere la nostra risposta al dono fatto al mondo della Redenzione e finalmente dare compimento alla manifestazione del Regno della Divina Volontà. Nel brano del 16 ottobre 1923 Gesù dice a Luisa che per poter far scendere la Volontà Divina in terra, è necessario che la volontà di Luisa salga in Cielo; e per salire in Cielo e vivere nella Patria Celeste è necessario svuotarla di tutto ciò che è umano, che non è santo, puro e retto. Nulla entra in Cielo a far vita comune con Dio, se non è tutto divinizzato e trasformato in Lui; né la Volontà Divina può scendere in terra e svolgere la sua vita come nel suo proprio centro, se non trova la volontà umana svuotata di tutto, per riempirla di tutti i beni che il suo Volere contiene. Lei non sarà altro che un velo sottilissimo, che gli servirà come velo per coprirlo e dimorarvi dentro, quasi come ostia consacrata, in cui Gesù forma la sua vita, fa tutto quel bene che vuole, prega, soffre, gode, e l’ostia non si oppone, lo lascia libero. Il suo ufficio è di prestarsi a tenere Gesù nascosto e in muto silenzio aderire a conservare la Vita Sacramentale. È questo il punto dove si sta: il volere dell’uomo ad entrare in Cielo e il quello di Dio a scendere in terra. Perciò il nostro volere non deve avere più vita, non deve avere ragione di esistere. Questo è successo all’Umanità di Gesù, che mentre aveva una volontà umana, questa era tutta intenta a dar vita alla Volontà Divina, mai si è voltata, neppure per respirare da sé sola, ma anche il respiro Gesù lo prendeva nella Volontà Divina, e perciò il Volere Eterno ha regnato nella sua Umanità, come in Cielo così in terra, ha fatto la sua vita terrestre, e la volontà umana di Gesù, sacrificata tutta alla Divina, chiedeva che a tempo opportuno scendesse sulla terra, per vivere in mezzo alle creature come vive in Cielo.

Questo è il nostro compito: vivere nella SS. Trinità, fare tuo ciò che è loro e ridarlo per tutti i nostri fratelli, così Dio, attirato da ciò che è suo, può restare vincolato con le umane generazioni e ridare loro il bacio supremo dell’unione della loro volontà con quella di Dio, che ha dato loro nella Creazione.

Tuttavia, Gesù rimane presente e operante nelle vicende della storia umana con la potenza e i doni del suo Spirito; è accanto a ciascuno di noi: anche se non lo vediamo con gli occhi, Lui c’è! Ci accompagna, ci guida, ci prende per mano e ci rialza quando cadiamo. Gesù risorto è vicino ai cristiani perseguitati e discriminati; è vicino ad ogni uomo e donna in tutti gli aspetti della vita, quelli belli e quelli delicati. Gesù è davanti al Padre, sempre pronto a intercedere per noi. Mostrando le sue piaghe che hanno meritato la salvezza degli uomini e il Padre riversa su di noi la sua misericordia infinita. “Il Padre sempre perdona, perché guarda le piaghe di Gesù, guarda il nostro peccato e lo perdona” (papa Francesco).

Gesù è presente anche mediante la Chiesa, che Lui ha inviato a prolungare la sua missione. “Riceverete la forza dello Spirito Santo e mi sarete testimonia Gerusalemme, in tutta la giudea, la Samaria, fino ai confini del mondo”.

La comunità cristiana è l’insieme dei fedeli che sono mandati “in missione”, ad annunciare e testimoniare con le opere e con le parole l’amore infinito di Dio e la sua misericordia. Dio vuole la salvezza di tutti gli uomini, nella vita nuova (la vita nell’amore) su questa terra e nella vita della pienezza eterna.

don Marco
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