Carissimi fratelli e sorelle, Fiat!
Tempo di Avvento: è il nostro annuale cammino “con Cristo, in Cristo, per Cristo”, seguendo le tappe della vita di Gesù, accogliendo il suo amore e la sua opera di salvezza che si rende presente ed entra nella nostra vita in ogni momento di preghiera e specialmente nella celebrazione dell’Eucarestia.
L’Avvento, ci prepara ad accogliere la grazia di Gesù nel ricordo e nella celebrazione della sua nascita. Il Natale è segno di grazia, di salvezza, di misericordia, di perdono, di fervore, di amore appassionato e convinto a Cristo Gesù che è venuto e ha offerto tutto se stesso per amore nostro. “Dio ha tanto amato il mondo da mandare il Suo Figlio per noi”. Dio sempre ama di amore infinito il mondo, ama la sua Chiesa, ama ciascuno di noi. Dio è amore sempre, Dio non può essere che amore e misericordia. Questo è l’annuncio e la verità che dà luce, serenità, forza alla nostra vita, in qualunque situazione ci troviamo.
L’avvento è la preparazione al Natale, è la nostra invocazione che il Signore venga ad aiutarci e a salvarci, è il nostro impegno cristiano di andare incontro al Signore e di volergli bene.
Le letture della Parola di Dio di questa domenica presentano la venuta del Signore in diversi modi.
Mentre ci fanno ricordare la venuta di Gesù a Betlemme, ci fanno pensare alla venuta gloriosa di Gesù alla fine dei tempi. Questo è presentato, secondo un genere letterario e la sensibilità di allora, con un linguaggio apocalittico. Ma non deve fare paura, perché quella che è chiamata “la fine dei tempi” è in verità l’inizio glorioso del regno eterno e definitivo di Cristo, nel quale - per sua grazia e misericordia - saremo chiamati anche noi per vivere con Lui, nella pienezza della vita e della gioia, per l’eternità. Gesù è venuto e viene continuamente a salvarci per questo. E la nostra vita vigilante e operosa è la nostra collaborazione al regno di Dio sulla terra e la nostra preparazione e il nostro impegno per meritare la vita eterna con il Signore.
Il 19 febbraio 1927 Gesù invita Luisa a lottare con Gesù affinché il Regno della Divina Volontà si possa manifestare definitivamente sulla terra. Si sentiva piccina e non abile e forte a lottare con Gesù; molto più che sentiva una voce da dentro una luce, che diceva: “È troppo piccolina, come può vincere nella lotta?”
E Gesù le risponde che proprio perché è piccola può vincere, perché tutta la fortezza sta nella piccolezza. Se Luisa vince, vincerà il regno della Divina Volontà, né si deve fermare perché è piccola, perché Gesù ha messo a sua disposizione tutta la forza delle cose create. Sicché insieme con Luisa lotta tutta la forza che contiene il cielo, il Sole, l’acqua, il vento, il mare, tutti la fanno con Gesù per far cedere il regno del “Fiat Divino”; la fanno alle creature, con le armi che ciascuna cosa creata tiene nel proprio pugno, per farle arrendere e riconoscere la Divina Volontà, acciocché la facciano regnare come loro la fanno regnare.
Volendo vincere, tutte le cose si sono messe come in ordine di battaglia, e vedendo che le creature resistono, volendo vincere per forza (perché hanno con loro la forza di quella Volontà che le anima e domina), con le armi che posseggono atterrano genti e città, con tale impero che nessuno a loro può resistere. Non si può comprendere tutta la forza e potenza che contengono tutti gli elementi, perché se il Volere Divino non li tenesse come a freno, la battaglia sarebbe tanto accanita che della terra ne farebbero un mucchio.
Ora, la loro forza è anche quella di Luisa e delle creature che vogliono vivere nella Divina volontà e perciò girano in mezzo ad esse, per metterle in ordine di battaglia. Gli atti di Luisa, il suo chiedere continuamente il regno del “Fiat Supremo” chiama sull’attenti tutta la Creazione, e la Divina Volontà, movendosi in essa, mette tutti gli atti suoi in ufficio regio, per dare e far vincere il regno suo in mezzo alle creature. Quindi, è lo stesso Volere Divino che lotta, che fa battaglia con la sua stessa Volontà per il trionfo del regno suo. Sicché la lotta che Luisa è chiamata ad affrontare è animata da Essa, la quale ha forza sufficiente ed irresistibile per vincere.
E poi, lottare per vincere il regno del “Fiat Supremo” è la lotta più santa che può esistere, è la battaglia più giusta e di più diritto che si può fare. Tanto è vero, che lo stesso Volere Divino, come ha formato la Creazione, ha iniziato questa battaglia e questa lotta, e allora si arrenderà, quando vincerà completamente.
In tutte le situazioni che possono accadere la parola di Dio ci dà questo grande annuncio di serenità e di speranza: c’è il Signore, il Signore è con noi e ci salva. “Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”.
La mentalità medievale abbondava in immaginazioni particolari su queste cose. Non era così all’inizio della fede cristiana. Non deve essere così oggi, perché sappiamo che il Signore ha fatto di tutto per farci suoi figli, Egli ci offre tutta la sua misericordia, non desidera altro che portarci nella sua salvezza eterna. Per questo ci invita a vivere una vita cristiana bella e impegnata, nella fede, nella preghiera, nella carità. Ci invita a “stare attenti perché i nostri cuori non si appesantiscono in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita”. Ci invita a “vegliare e pregare in ogni momento” per sfuggire al male e aprirci continuamente alla grazia del Signore.
L’apostolo Paolo ci insegna a pregare perché il Signore ci faccia crescere e abbondare nell’amore vicendevole e verso tutti, per rendere saldi e irreprensibili i nostri cuori nella santità e comportarci in maniera da piacere al Signore. Questo è il modo più bello per vivere la vita di ogni giorno e per prepararci all’incontro col Signore.
Possiamo fare anche un'applicazione concreta alla nostra vita: molte volte incontriamo difficoltà, preoccupazioni, sofferenze. I problemi del mondo ci fanno paura. Dobbiamo farci coraggio: il Signore non ci abbandona mai, il Signore è vicino, il Signore viene sempre per aiutarci e per salvarci. Vorremmo poter affermare con certezza di fede, anche in ogni momento difficile: “Alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”. Sperimenteremo che il Signore non si smentisce, ma sempre porta a compimento ciò che ha promesso.