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“Il vivere nel mio Volere è tutto il punto della santità e dà continua crescita di grazia”

30/10/2024
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Nel brano del 27 ottobre 1903 Gesù spiega a Luisa che la sostanza della Santità è il vivere nel Divin Volere e tutto questo conduce a una continua crescita nello stato della Grazia, tanto che i beati che si trovano in cielo godono di tutto ciò, infatti le dice: “Figlia mia, la bellezza dell’anima in grazia è tanta, da innamorare lo stesso Dio. Gli angeli e i santi ne restano stupiti nel vedere questo prodigioso portento, di un’anima ancora terrestre posseduta dalla grazia. Alla fragranza dell’odore celeste le corrono intorno e con sommo loro piacere trovano in essa quel Gesù stesso che li beatifica nel Cielo, di modo che per loro è indifferente stare tanto su in Cielo, quanto giù vicino a quest’anima. Ma chi mantiene e conserva questo portento, dando continuamente nuove tinte di bellezza all’anima che vive nella mia Volontà? Chi toglie qualunque ruggine ed imperfezione e le somministra la conoscenza dell’oggetto che possiede? La mia Volontà. Chi la rassoda, la stabilisce e la fa restare confermata nella grazia? La mia Volontà. Il vivere nel mio Volere è tutto il punto della santità e dà continua crescita di grazia”.

Queste ultime parole ci ricordano il Vangelo di Matteo in cui Gesù dice: “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Mt 7,21).  Poi, sempre Gesù, sottolinea a Luisa che è importante perseverare ed essere costanti nel vivere nel Divin Volere altrimenti non c’è crescita nella Santità e nella grazia infatti le dice: “Ma chi un giorno fa la mia Volontà e un altro la sua, mai resterà confermato nella grazia, non fa altro che crescere e decrescere, e questo, quanto male arreca all’anima e di quanta gioia priva Dio e sé stessa! È immagine di chi oggi è ricco e domani povero; non resterà confermato nella ricchezza né nella povertà, quindi non si può sapere dove andrà a finire”.

Il Concilio Vaticano II ci parla della santità dicendo che: “Tutti i fedeli di qualsiasi stato o grado sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità” (LG, 40). Papa Francesco nell’Esortazione Apostolica “Gaudete et exultate” sottolinea che la chiamata alla santità il Signore la fa a ciascuno di noi infatti cita le parole della Bibbia: “Siate Santi, perché io sono santo” (Lv.11,44). E ribadisce che tutti siamo chiamati ad essere Santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, chiede anche che la grazia del battesimo fruttifichi il cammino di Santità, lasciando che tutto sia aperto a Dio e all’azione dello Spirito Santo. Il Santo Padre ci indica come camminare sulla strada della Santità dicendo che per poter essere perfetti, come a Lui piace, bisogna vivere umilmente e alla Sua presenza, abbiamo bisogno di camminare in unione con Lui, riconoscendo il suo amore costante nella nostra vita. Così conosceremo la volontà perfetta del Signore (Cfr. Rm 12,1-2) e lasceremo che ci plasmi come un vasaio. Infine Papa Francesco ci ricorda l’importanza delle Beatitudini citate da Gesù nel Vangelo, esse sono la carta di identità del cristiano per camminare sulla via della Santità e diventare dei buoni cristiani.

Angela Iurillo

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Ultimi commenti 1 di 1
- 08/02/2021
La grazia che ci porta ogni ora con lui.. L amore che sentiamo è l invito a stare con lui, a cercare Dio padre tutta la giornata, anche se presi dai lavori quotidiani