Il ritorno della creatura nell'ordine,
al suo posto e nello scopo
per cui fu creata da Dio
(Vol.19-27/08/1926)
Il percorso dell’umana famiglia per ritornare al posto stabilito da Dio fin dall’eternità.
La famiglia è nata da uno sbocco d’Amore dal cuore della Famiglia Trinitaria
1°: Famiglia Divina Trinitaria
2°: Famiglia di sangue
3°: Famiglia di spirito associativo
La Famiglia umana e celeste
"Figlia mia, qual è lo scopo per cui vuoi che la Mia Volontà sia compiuta e conosciuta da tutti?"
Lo voglio perché la famiglia umana non viva più come estranea ma che si vincoli di nuovo alla Famiglia Divina, donde ebbe l'origine.
E Gesù: Solo chi fa la Mia Volontà e vive in Essa può chiamarsi figlio Mio, membro della mia Famiglia Divina e Celeste. Ai figli si lasciano le porte aperte; nessun appartamento si chiude per essi, perché ciò che è del Padre è dei figli e nei figli si mette la speranza della lunga generazione del Padre. (Vol. 20 - 22/12/1926)
La Famiglia Associativa P.F.D.V. nella grandezza e profondità di tutto il genere umano
Punto di partenza e punto di arrivo della famiglia umana è la Famiglia Trinitaria.
L’intera umanità è scaturita da uno sbocco d’Amore dal cuore della SS. Trinità.
Riflessi divini partirono dalle Tre Divine Persone per imprimere nell’animo dell’uomo l’Immagine e somiglianza Trinitaria. (Gn 1,26)
“Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo”. (Ger 1,5)
“Siamo stati concepiti nel cuore di Dio, ciascuno di noi è il frutto del pensiero di Dio”. (Laudato si’” n.65)
Questo punto di partenza indica all’uomo e all’intera umanità un percorso di vita che sfocia nel piano di Dio. È il richiamo che Dio, nonostante l’ingratitudine umana, vuole riportare la creatura al posto stabilito da Lui.
Il ritorno della creatura nell’ordine, al suo posto e nello scopo per cui fu creata da Dio.
È importante andare alla radice della famiglia nella quale si riscontra la diversità degli stati, cultura e fede diversi, nonché con chiamate distinte, ma con uno spirito che la unisce: lo spirito creativo di Dio.
Dalla radice parte quel filo diretto del “come in Cielo così in terra” che rafforza quel vincolo di unità tra Dio e il genere umano in un solo corpo e un solo spirito mediante l’azione dello Spirito Santo che rannoda e gestisce la fraternità tra l’intera umanità.
Tutte le cose sono uscite da quest’Atto solo di Dio e tutto deve ritornare in quest’Atto che non ha successione di atti.
La pietra angolare su cui si regge la famiglia umana e l’Unità nonostante la diversità dei singoli stati dai quali scaturiscono caratteristiche diverse che sono:
1. La Famiglia Trinitaria da cui è stata generata come dono e speciale grazia.
2. La famiglia di sangue, quale legame di appartenenza, il quale non esclude il legame tra il Cielo e la terra, essendo la finalità comune nel pensiero di Dio.
3. La famiglia associativa che risale alla specifica chiamata della Famiglia del Divin Volere che affonda le radici nel proprio carisma: Fiat Voluntas Tua e nell’invito ad associarsi agli Atti Divini, nel cuore della Trinità.
“Ti ho chiamato nel mio Volere, affinché ti associ con Noi e segua e ripeta gli atti nostri”. (Vol.18 – 09/08/1925)
Dio chiama all’unità anche nella diversità.
Ad arricchire le caratteristiche familiari sono le tre chiamate di Papa Francesco:
“Ogni chiamata di Dio è una iniziativa del Suo Amore.
1. La prima, con la quale ci costituisce come persone, è una chiamata individuale, perché Dio non fa le cose in serie.
2. Poi Dio ci chiama alla fede e a far parte della Sua famiglia, come figli di Dio.
3. Infine, Dio chiama a uno stato particolare di vita, a donare noi stessi nella via del matrimonio, in quella del sacerdozio o della vita consacrata”. (Papa Francesco, Angelus 17.01.2021)
Dio con il Suo Atto moltiplicato intreccia la diversità con l’unità di spirito per rendere feconda e stabile l’intera umanità mentre la unisce al creato, che è pregno del Suo Amore, perché il cuore umano sappia godere la bellezza dell’universo e cantare lodi al Creatore che salgano dalla terra al Cielo.
“I Cieli e la terra sono pieni della tua gloria”. (Osanna)
È questa la famiglia che non ha dimenticato l’originalità della sua nascita e la propria identità
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Carissimi fratelli e sorelle, tutti e tutte, mentre contempliamo le generazioni che si susseguono, vogliamo volgere lo sguardo alla nostra generazione presente, alla quale Dio, per dono, vuole manifestare con maggiore Luce e Gloria il Suo Regno. Egli guardava il luogo dove era nascosto il campo che custodiva il tesoro del Regno per iniziare la piena manifestazione con la Luce guida dello Spirito Santo. Lui guardava con compiacenza un’anima che avrebbe venduto tutto per comprare quel campo, per metterla a capo di una famiglia di spirito associativo perché vivesse e diffondesse, con la testimonianza di vita e con le opere, la Volontà di Dio come cibo e vita di ognuno.
Questo campo, fratelli, è Corato “città più vicina a Roma” e l’anima prescelta è la nostra sorella, guida e serva di Dio Luisa Piccarreta.
“Per il regno della mia Divina Volontà ho scelto un’altra vergine, che apparentemente non ha nessuna importanza, né di grandi ricchezze, né di altezza di dignità; la stessa città di Corato non è città importante, ma appartiene a Roma, dove risiede il mio rappresentante in terra, il Romano Pontefice, da cui partono le mie leggi divine; il quale, come si fa un dovere di far conoscere ai popoli la mia Redenzione, così si farà un dovere di far conoscere il Regno della mia Divina Volontà”. (Vol.27 – 30/01/1930)
Gesù, tramite lei e per sua infinita bontà, ha voluto ridare l’eredità che diede all’uomo al momento che lo creò: il Dono del Divin Volere, la sua Volontà come principio, mezzo e fine e formare il genere umano secondo il suo pensiero.
A questa ricchezza di vita è stata chiamata la nostra Associazione che è fatta di anime unite in un solo spirito e che attinge Luce, sapienza e forza dall’“Eccomi di Gesù”, dal “FIAT Mihi” di Maria e dal “FIAT” della Piccola Figlia della Divina Volontà.
Miei cari, alla Luce di queste brevi considerazioni, vogliamo rafforzare il nostro spirito associativo affinché la conoscenza e la Luce che da esso emanano, diventino vita della nostra vita sia spirituale che comunitaria.
Sono verità che vanno approfondite con fede pura, con disinteresse personale e con piena confidenza con la famiglia delle famiglie: la Famiglia Trinitaria, per cui tutti possiamo dire con certezza: la mia famiglia è la Trinità, questo racchiude un rapporto personale, familiare e comunitario.
Miei cari, il Signore chiama l’Associazione a rinnovare il proprio “sì” nel Suo Volere. Sappiamo che l’Associazione Luisa Piccarreta è formata principalmente da anime che legate con un solo spirito formano la famiglia del Divin Volere.
Non sono le pietre che formano l’Associazione, né la sede o altro, anche se tutto serve per motivi di diffusione, di apostolato e di qualche attività, ma se manca l’unione compatta di spirito è nulla davanti a Dio e anche davanti al mondo, perché tutto traspare dall’interno dell’animo. È l’interiorità che diffonde, anche se manca la parola, perché è la vita nel Regno che dà frutti perseveranti e fraterni.
“Il Regno di Dio è in mezzo a voi”. (Lc 17,21) Un Regno che unisce e fa di tante famiglie una sola famiglia ad immagine della Trinità. La stessa Luisa ripeteva: “Il Divin Volere è fatto di Luce e non di pietre”. (Dall’Epistolario) Tutto deve rinascere e crescere nell’unità di spirito.
La sola appartenenza all’Associazione non dà frutti di unità, di conversione e di pace comunitaria. Sentirsi piccoli, sentirsi neonati, è come rinascere in ogni atto. “Non ti meravigliare se t’ho detto dovete rinascere dall’alto”. (Gv 3,7)
Sono gli Atti fatti nel Divin Volere che rafforzano lo spirito associativo. Essi sono come “gettare la rete dal lato destro della barca” (Gv 21,6) perché la rete risalga piena di anime chiamate a vivere nella Divina Volontà e desiderose di vivere per il Regno e nel Regno.
Care anime associate nella Divina Volontà, rafforziamo la nostra unità, quella che fa dimenticare se stessi e guardiamo ciò che ha guardato Gesù quando viveva in mezzo all’umana famiglia, Egli guardava con l’occhio del Padre e il Padre ci guardava e ci guarda nel Figlio e ripete: “Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto, ascoltatelo”. (Mt 3,17)
Carissimi, mentre viviamo nell’Eden terrestre con il Dono del Divin Volere inviamo in anticipo il pensiero, lo sguardo, i palpiti del cuore e tutto quanto possediamo nell’Eden Celeste per pregustare minimamente ciò che ci attende.
Oltre la Trinità, modello per crescere nell’unità di spirito, è la Santa Famiglia di Nazaret, mentre emergono nel nostro intimo le parole di Maria:
“Oh, se tutte le anime votate al Signore nei luoghi santi facessero scomparire tutto nella Divina Volontà, come sarebbero felici! Convertirebbero le comunità in tante famiglie celesti”. (Da “La Vergine Maria nel Regno della D.V. – 15° giorno)
Se attingeremo dallo Spirito Celeste che regnava nella casa di Nazaret, Gesù ci farà crescere in Lui e come Lui in Luce e grazia e insieme a Maria cresceremo nell’unità e nella gioia intima.
“Nella casa di Nazaret regnava la Mia Divina Volontà come in cielo così in terra. Io e la Mia Mamma non conoscevamo altra Volontà”. (Vol. 24- 7-7-1928)
Gesù vuole formare la famiglia ad imitazione della S. Famiglia di Nazaret e fare di ogni famiglia la casa del Regno, finalità a cui aspira il carisma dell’Associazione.
La Divina Volontà è pienezza di vita, tutto opera nell’anima che con umiltà gioiosa risponde alla chiamata del Fiat Supremo nel proprio stato.
La fragilità, la debolezza, le miserie e le insidie della volontà umana non potranno mai spegnere il fuoco con cui lo Spirito Santo distrugge ogni scoria umana.
“La debolezza alimenta la debolezza e la povera creatura va cadendo di più, i mali prendono più forza, le miserie la fanno morire di fame; invece col non pensarli, da se stessi svaniscono. Invece, tutto il contrario è il bene, un bene alimenta l’altro bene; un atto d’amore chiama l’altro amore; un abbandono nel mio Volere fa sentire in sé la nuova vita divina. Sicché il pensiero del bene forma l’alimento, la forza, per fare l’altro bene. (Vol. 35 – 25/11/1937)
“Quando sono debole, è allora che sono forte”. (2 Cor 12,10)
Suor Assunta
Una piccola figlia della Divina Volontà
FIAT VOLUNTAS DEI