Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui. (1Gv. 4.16)
Risale al 16 dicembre 1928 la manifestazione pubblica dei Nove Eccessi d’amore scritti da Luisa Piccarreta, quando Don Benedetto Calvi, suo ultimo confessore, decide di leggerli in pubblico la prima volta presso la Casa della Divina Volontà, nonostante la ritrosia di Luisa.
“Perché vuoi opporti alla lettura dei nove eccessi?- dice Gesù a Luisa-Tu non sai quanta vita, quanto amore e grazia contengono, tu devi sapere che la mia parola è Creazione e nel narrarti i nove eccessi del mio amore nell’incarnazione Io non solo rinnovavo il mio amore che ebbi nell’incarnarmi, ma creavo nuovo amore per investire le creature e vincerle a darsi a me. Con questi nove eccessi del mio amore che ti ho manifestato con tanto amore di tenerezza e semplicità, formai il preludio alle tante lezioni che dovevo darti del mio ‘Fiat Divino’ per formare il suo regno ed ora, col leggerli, il mio amore viene rinnovato e duplicato".
Ecco cosa sono i Nove Eccessi d'Amore. Essi affondano le radici nel Fiat Redentivo, ci permettono di seguire Gesù nei nove mesi che stette nel seno della Sua Mamma e meditare la Sua Passione sin dal momento del concepimento. Fu questo il momento in cui Maria indossò la veste di Corredentrice insieme all’amato Suo Figlio e con Lui contribuì alla salvezza del genere umano.
Il 25 marzo, giorno dell’Incarnazione, ci porta a meditare il “Si” di Maria, un “Sì” prolungato, moltiplicato che si collega all’Atto creativo di Dio che, per grazia particolare, ha creato Maria, Immacolata, esente dalla colpa di origine. Maria, ricevuto l'uso di ragione, utilizzò il libero arbitrio e disse “Sì” al Volere Divino, perché regnasse come vita nell'intera Sua vita. Gli atti di Maria, come anelli congiunti, attraverso i secoli invitano ad ascoltare la Parola di Papa Pio IX che nel 1854 proclamò Maria, Immacolata Concezione. Verità confermata da Maria stessa alla piccola Bernardette: “Sono l'Immacolata Concezione”. Era il 25 marzo del 1858.
Tutto ciò che esiste nel creato è un eccesso d'Amore del Creatore, anche il più piccolo fiorellino, come l'azzurro cielo tempestato di stelle ci parla dell'Amore divino. Gli Eccessi manifestati da Gesù alla serva di Dio Luisa Piccarreta vanno visti attraverso un cristallo purissimo quale è il cuore immacolato di Maria, Colei che li incarnò nella Sua vita, dal primo all'ultimo Suo Atto.
Primo Eccesso: Eccesso Trinitario
Il Primo Eccesso è l’Eccesso Trinitario, Eccesso scaturito da uno sbocco d'amore della Famiglia Trinitaria.
Ed è la stessa Luisa che nella sua esperienza mistica ci trasmette l'origine di esso: “Mi preparavo alla festa del Santo Natale, specie nei nove mesi che Gesù stette nel Seno Materno. Come per esempio, in un’ora mi portavo col pensiero nel Paradiso e mi immaginavo la SS. Trinità: il Padre che mandava il Figlio sulla terra, il Figlio che prontamente ubbidiva al volere del Padre, lo Spirito Santo che vi consentiva. La mia mente si confondeva nel mirare un sì grande mistero, un amore così reciproco, così eguale, così forte tra Loro e verso gli uomini, e poi l’ingratitudine degli uomini e specialmente la mia, che vi sarei stata non un’ora, ma tutto il giorno. Ma una voce interna mi diceva: “Basta; vieni e vedi altri eccessi più grandi del mio amore”.
La Trinità è fonte di unità nella Volontà, nell’ Amore, nella reciproca donazione. Tale unità genera l’anello di congiunzione tra il Creatore e la creatura, tra la Volontà Divina e la volontà umana. Questo permette all'anima di elevarsi e di fondersi nell'attività operosa delle Tre Divine Persone che operano per il bene di ogni singola creatura umana.
Dal Volume 16
“Il primo atto delle Divine Persone è l'accordo perfetto della Nostra Volontà ed è tanto unificata la nostra volontà che non si può discernere quale sia la volontà dell'Uno e dell'Altro, tanto che le Nostre Persone sono distinte, siamo Tre, ma la Volontà è una. Questo produce un atto continuo di perfetta adorazione tra le tre Divine Persone, l'Uno adora l’Altro”.
“Un atto continuo di perfetta adorazione tra le Divine Persone, l’Uno adora l’altro”: Se l’anima adora Dio e la sua Volontà non è unita alla Volontà Divina, vana è la sua adorazione. Essa adora con le labbra ma non con il cuore.
Dell’uguaglianza trinitaria ci parla Luisa: “Dopo la S. Comunione vidi la SS.ma Trinità, l’adorai e confessai il mio nulla. Una voce disse: non temere, siamo venuti a prendere possesso del Tuo Cuore. Con mia meraviglia a volte vedevo la Trinità sotto forma di tre bambini e mentre ne vedevo tre, ne vedevo uno. Altre volte mi accorgevo che tutti e tre i Bambini pesavano quanto ne pesava uno, tanto uno quanto tre erano dello stesso peso”.
Da questa perfetta unità di Volontà deriva la nostra uguaglianza e somiglianza con Dio. I Figli di Dio sono tutti uguali nel Cuore del Padre. Questo fa eco alle prime parole con cui Gesù introduce la preghiera per eccellenza: “Padre Nostro”. Inoltre questa uguaglianza ci riporta agli Atti compiuti nella Volontà di Dio: Ogni Atto compiuto nel Divin Volere, da quello più grande a quello più semplice, è di uguale peso davanti a Dio. Maria ama tutti con uguale amore, Gesù soffre la Sua passione per la Gloria del Padre e per la salvezza di tutti, con uguale amore.
Fondamentale e vasto è l’Eccesso Trinitario. Esso ci riporta alle preghiere eccellenti ed universali che la Chiesa prega e ci invita a pregare, perché a Dio si elevi la gloria dovuta.
È la Preghiera del Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Il Gloria al Padre rende la gloria dovuta alla Trinità. Custodiamo nel cuore l’insegnamento di Gesù smarrito e ritrovato nel tempio. “Perché ci hai fatto questo?”- dice Maria- e Gesù: “Non sapevate che devo occuparmi delle cose del Padre mio?” Quell’occuparsi significa ridare la gloria al Padre, cioè alla Famiglia Trinitaria, che l’uomo aveva respinto con il primo peccato.
Nel Vol. II Luisa ci dona una descrizione semplice e profonda della SS. Trinità. Il 28 Febbraio 1899 lei scrive:
“Il sole è fuoco, ma insieme è luce ed è calore, quindi la Santissima Trinità adombrata nel sole: il fuoco è il Padre, la luce è il Figlio, il calore è lo Spirito Santo, ma uno è il sole. E come non si può dividere il fuoco dalla luce e dal calore, così una è la potenza del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, che fra Loro non si possono realmente separare. E come il fuoco nello stesso istante produce la luce ed il calore, sicché non si può concepire il fuoco senza concepirsi anche la luce ed il calore, così non si può concepire il Padre prima del Figlio e dello Spirito Santo, e così vicendevolmente hanno tutti e Tre lo stesso principio eterno”.
Gli Eccessi sono la sorgente dell’amore divino e contengono vita, forza irresistibile e tenerezze infinite. Nel Vol. 25 Gesù dice a Luisa che dopo aver ascoltato la lettura del primo Eccesso da parte del confessore, Lui si è sentito felice nell’ascoltarli, ma la Sua felicità è aumentata nel tenere Luisa nella casa della Divina Volontà, perché tutti e due sono ascoltatori, Gesù di ciò che le ha detto e Luisa di ciò che da Lui ha ascoltato, il Suo amore divino straripa. La parola contiene il fiato e, come si parla, la parola porta il fiato, che come aria gira di bocca in bocca e comunica la forza della parola creatrice di Dio e nei cuori scende la nuova Creazione che la parola divina contiene. Nella Redenzione Gesù ha avuto il corteggio degli Apostoli e Lui in mezzo a loro con amore li ha istruiti, non si è risparmiato in nulla per formare il fondamento della Chiesa. Ora - continua Gesù - nella casa della Divina Volontà, Lui avverte il corteggio dei primi figli del Suo Volere e sente ripetere le Sue scene amorose nel vedere Luisa in mezzo ad essi, che con amore vuole impartire le lezioni sul ‘Fiat Divino’ per formare le fondamenta del Regno della Divina Volontà.
Buon cammino con gli Eccessi d’Amore! Gesù si sente felice nel sentirci parlare del Volere Divino e aspetta con ansia quando prendiamo la parola, ci ascolta con attenzione per sentire la felicità che Gli porta la Sua Divina Volontà.
Fiat!
(Meditazioni di Suor Assunta Marigliano-Commento agli Eccessi d’Amore)