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Quando l’anima soffre con amore trova Gesù nelle sue pene

Carezze di Luce

13/09/2023
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Gesù, in uno scritto del 16 aprile 1918, dice a Luisa che Lui è come racchiuso nelle pene delle creature, e se l’anima soffre con pazienza, con amore, rompe l’involucro che Lo copre e trova Lui; altrimenti Lui resterà nascosto nella pena e l’anima non avrà il bene di trovarlo e Gesù non avrà il bene di rivelarsi.

Spesso nel nostro percorso di vita, a causa di errori, ostacoli, disavventure, potremmo trovarci in un vicolo cieco e sentirci soli e abbandonati.

In questa situazione potrebbe accadere di sentire Gesù lontano, ma Lui è lì, pronto a consolarci; è il dolore che ci impedisce di vederlo, di sentirlo. Invece non è così, perché in quel dolore che stiamo vivendo, non siamo soli, siamo più che mai uniti in Gesù ed Egli è lì pronto ad accogliere la nostra amarezza, accarezzandoci senza alcun giudizio dell’errore commesso.

Se in queste situazioni dolorose riconosciamo Gesù, il dolore si dimezza e si avverte una serenità interiore inspiegabile in mezzo alla tempesta.

Gesù sente una forza irresistibile di spandersi verso le creature: vorrebbe spandere la Sua bellezza per farle tutte belle, ma noi imbrattandoci con la colpa respingiamo la bellezza divina, vorrebbe spandere il Suo amore, ma noi spesso amando ciò che non è di Dio viviamo intirizzite dal freddo, ed il Suo amore resta respinto. Gesù, tutto vorrebbe comunicarci, tutti adombrarci nelle Sue stesse qualità, ma spesso Lo respingiamo e respingendolo formiamo un muro di divisione tra noi e Lui, da giungere a rompere qualunque comunicazione. Ma con tutto ciò Gesù continua a spandersi, non si ritira, vuole trovare qualcuno che riceva le Sue qualità, e trovandolo gli raddoppia le grazie, le centuplica, si versa tutto in lui da farne un portento di grazia.

Solo la Luce della Fede, presente in noi, può farci vedere e riconoscere Colui che è la Via, la Verità e la Vita, proprio lì, in quello stato doloroso in cui ci troviamo, dove ci comunica il Suo amore e ci adombra delle Sue stesse qualità.

A conclusione dello stesso brano, Gesù dice a Luisa: “Perciò, togli questa oppressione dal tuo cuore, riversati in Me ed Io in te (...) non pensare a nulla ed Io farò tutto e ci penserò a tutto”.

Con questa fiducia e abbandono in Lui, il “fuoco” del Suo amore per noi, figli, prenderà su di se tutti i mali per ricolmarci di tutti i Suoi beni.

Fiat

Luciana Iannone
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