Nel brano del 3 maggio 1916, Gesù ci insegna come pregare. Luisa racconta che mentre sta pregando, Gesù avvicinandosi le dice:
“Figlia mia, prega, ma prega come prego Io, cioè, riversati tutta nella mia Volontà e in questa troverai Dio e tutte le creature; e facendo tue tutte le cose delle creature, le darai a Dio come se fosse una sola creatura, perché il Volere Divino è il Padrone di tutti, e deporrai ai piedi della Divinità gli atti buoni, per darle onore, e i cattivi per ripararli con la santità, potenza ed immensità della Divina Volontà, a cui niente sfugge”.
Questa fu la vita dell’Umanità di Gesù sulla terra. Per quanto santa Essa fosse, ebbe bisogno del Divin Volere per dare completa soddisfazione al Padre e redimere le umane generazioni, perché solo nel Divin Volere, Gesù trovava tutte le generazioni, passate, presenti e future, e tutti i loro pensieri, parole, atti come in atto.
Nel Santo Volere, senza che nulla potesse sfuggirgli, Gesù prendeva tutti i pensieri nella Sua mente e per ciascuno in particolare si portava innanzi alla Maestà Suprema e li riparava, e in questa stessa Volontà scendeva nella mente di ciascuna creatura, dando loro il bene che aveva impetrato alle loro intelligenze. Nei Suoi sguardi Gesù prendeva gli occhi di tutte le creature, nella Sua voce le loro parole, nei Suoi movimenti i loro movimenti, nelle Sue mani le loro opere, nei Suoi piedi i loro passi, nel Suo Cuore gli affetti e desideri e, facendoli come Suoi, nel Divin Volere la Sua Umanità soddisfaceva il Padre e metteva in salvo le povere creature…. in questi atti trovava santità perfetta, bellezza inarrivabile e rapitrice, amore sommo, atti immensi ed eterni, potenza invincibile….
Questa fu tutta la vita dell’Umanità di Gesù sulla terra, dal primo istante del Suo Concepimento fino all’ultimo respiro, per continuarla nel Cielo e nel SS. Sacramento.
Sempre in questo stesso brano Gesù esprime il desiderio che anche chi fa vita nel Divin Volere, preghi come Lui.
“Perché non puoi farlo anche tu?” Dice difatti a Luisa.
Per chi ama Dio, tutto è possibile unito con Lui. Nella Divina Volontà, possiamo pregare e portare innanzi alla Maestà Divina i pensieri di tutti nei nostri pensieri; nei nostri occhi gli sguardi di tutti, nelle nostre parole, nei movimenti, negli affetti, nei desideri, quelli dei nostri fratelli, per ripararli, per impetrare per loro luce, grazia, amore. Nel Divin Volere ci troveremo in Gesù ed in tutti, faremo la Sua Vita, pregheremo con Lui.
Queste parole ci ricordano il Catechismo della Chiesa Cattolica: «La santa umanità di Gesù è la via mediante la quale lo Spirito Santo ci insegna a pregare Dio nostro Padre» (n. 2664).
Anche il Sommo Pontefice ci mostra nell’udienza del 2 giugno 2021 come Gesù è modello e anima di ogni preghiera. Prendendo ad esempio l’episodio della trasfigurazione: “Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante”. …. (Lc 9,28-31), il Papa evidenzia che “questa manifestazione anticipata della gloria di Gesù è avvenuta nella preghiera, mentre il Figlio era immerso nella comunione con il Padre e acconsentiva pienamente alla Sua volontà d’amore, al Suo disegno di salvezza. E, da quella preghiera, esce una parola chiara per i tre discepoli coinvolti: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo” (Lc 9,35). Dalla preghiera viene l’invito ad ascoltare Gesù”.
Papa Francesco ci insegna che anche se le nostre preghiere fossero solo balbettii, se fossero compromesse da una fede vacillante, non dobbiamo mai smettere di confidare in Gesù, …. Sorrette dalla Sua stessa preghiera, le nostre timide preghiere si appoggiano su ali d’aquila e salgono fino al Cielo. Nel momento della prova, nel momento del peccato, anche in quel momento, Gesù con tanto amore sta pregando con noi”
Ancora nell’udienza del 3 marzo 2021 il Santo Padre ci mostra che è Gesù l’unica fonte di comunione con la Trinità:
“È Gesù ad averci aperto il Cielo e proiettati nella relazione con Dio. È stato Lui a fare questo: ci ha aperto questo rapporto con il Dio Trino: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. È ciò che afferma l’apostolo Giovanni, a conclusione del prologo del suo Vangelo: «Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato» (1,18). Gesù ci ha rivelato l’identità, questa identità di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo. Noi davvero non sapevamo come si potesse pregare: quali parole, quali sentimenti e quali linguaggi fossero appropriati per Dio.
Gesù è la porta che ci apre a questo dialogo con Dio”.
Fiat