Io giudico non secondo le opere che si fanno, ma secondo la volontà con cui si opera.
Nel Volume 3° del Libro di Cielo, in un passo del 2 aprile 1900, Luisa soffre molto per l'assenza percepita del suo amato Gesù. Gira e rigira in cerca di Lui, Lo chiama con la preghiera, poi con le lacrime, poi con il canto. Spera che Egli sia ferito dalla sua voce e si lasci trovare, ma è tutto inutile. Replica i suoi gemiti, chiede di Lui a chiunque incontri. Finalmente, quando avverte che il suo cuore è senza vita e non ne può più, l’ho trova…
Questi desideri di Luisa per il suo amato Gesù ci ricordano le parole dell'autore del “Cantico dei Cantici”:
“Ho cercato colui che il mio cuore ama, l'ho cercato ma non l'ho trovato.
Allora mi alzerò e andrò per la città, per le strade e per le piazze.
cercherò colui che il mio cuore ama... L'ho cercato ma non l'ho trovato.
Non avevo ancora superato i guardiani che trovai colui che il mio cuore ama.
Lo tenevo stretto e non lo lasciavo andare”. (Cantico dei Cantici 3:1-4)
Continuando nella lettura del brano, Luisa chiede a Gesù di farle conoscere la Sua Volontà riguardo al suo stato, specialmente che cosa deve fare quando si trova con poche sofferenze e Lui non viene. Gesù le risponde:
“Che tu soffra o no, che io venga o no, il tuo stato è sempre di vittima; molto più che questa è la mia Volontà e la tua, ed Io giudico non secondo le opere che si fanno, ma secondo la volontà con cui si opera”.
Il primato della volontà è ciò che Gesù sottolinea. I sentimenti sono inaffidabili e non ci si può fidare. Luisa si sente inutile e impaurita, avverte di perdere tempo e si tormenta quando arriva il Confessore, pensa che il farlo venire, per le sue poche sofferenze, non sia Volontà divina. Gesù le risponde che solo il peccato e la sua ombra devono essere evitati, ma che del resto non deve preoccuparsi. Egli vuole che Luisa pensi solo ad amarlo e a rimanere tutta abbandonata in Lui. Allora gli offrirà il cibo a Lui più gradito. Non deve agitarsi per tutte queste distrazioni, infatti le ultime parole che Lui le rivolge in questo passo sono “Stai calma e aspetta il Confessore”.
Seguendo gli insegnamenti di Gesù, impariamo allora anche noi ad abbandonarci nelle mani di Dio, la nostra volontà nell’operare sia caratterizzata sempre dall’amore verso di Lui, certi che solo in Lui siamo al sicuro. Egli ci ama e non ci dimenticherà mai.
Io non ti dimenticherò mai.
Ecco, ti ho disegnato sul palmo delle mie mani (Is. 49, 15 – 16 ).
Fiat
Frank (gruppo di Phyllis-Irlanda)