La mia vita negli ultimi trentacinque anni è stata legata a Suor Assunta e all’Associazione Luisa Piccarreta P.F.D.V. Suor Assunta è stata una presenza forte ed incisiva per me e per tante altre persone, ha toccato molti cuori. Da quando aveva incontrato Gesù, Gli aveva consacrato tutta se stessa, amandoLo con tutto il cuore e mettendo a sua disposizione i numerosi talenti avuti dalla Provvidenza. E questo amore per il suo Sposo era molto contagioso.
Con la scoperta di Luisa Piccarreta e dei suoi scritti, Suor Assunta aveva rinunciato a tutto per diventare un’apostola del Divin Volere e aveva incominciato una vita nuova in Dio per la quale consumarsi senza paura e senza risparmiarsi. Soleva dire che era giunta a Corato grazie all’ “Ottava visita a Gesù Sacramentato”, scritta da Luisa, che le aveva permesso di comprendere in pieno l’amore vicendevole e l’unità che circola fra le tre Divine Persone al quale la parte spirituale dell’Associazione doveva ispirarsi. Questo suo Amore incondizionato a Dio era diventato il suo cosciente e costante donarsi alla Volontà di Dio perché, come affermava, non si può offrire ciò che non si vive e per vivere di Dio bisogna vivere in Lui.
Suor Assunta nella mia vita è stata la presenza paterna di Dio e materna della Madonna, forte e tangibile esempio di fede, speranza e carità. Piccola di statura, ma grande nella mente e nel cuore, forte, tenace, concreta e coraggiosa, dotata di grande intelligenza e di straordinarie doti di comando. Sarei un’ipocrita se dicessi di avere avuto un rapporto idilliaco con lei, spesso ci siamo scontrate, soprattutto nei primi tempi; io ragazza ribelle, con una fede scialba, lei donna, conservatrice, con una fede matura. Ci siamo scontrate su grandi tematiche come il fondersi nella Divina Volontà, la Croce come redenzione, ma anche su piccole e semplici cose del quotidiano. Spesso ho visto le sue parole come imposizioni, non come consigli amorevoli di una mamma, di una maestra. Ma nella diversità dei nostri caratteri e dei nostri punti di vista ci bastava uno sguardo per intenderci e incontrarci. Grazie a lei, alle tante anime innamorate di Dio e soprattutto grazie agli scritti di Luisa Piccarreta sto imparando a discernere e a guardare un po’ oltre il mio naso.
Nel corso degli anni Suor Assunta, durante il suo cammino aveva dovuto affrontare parecchie difficoltà e spesso ne avvertiva il peso, ma proprio in quei particolari momenti gli scritti di Luisa diventavano la sua forza e il suo calmante; le bastava aprire un volume qualsiasi ad una pagina a caso e per lei tornava il sereno perché “quegli scritti sono alimento di santità”, come affermava. Con il suo esempio, quindi, ci ha insegnato a lottare, a pregare e ad agire sempre con lo stesso atteggiamento forte e obbediente di Gesù verso il Padre, fidandoci ciecamente di Lui.
Il Covid e l’avanzare degli anni l’avevano un po’ isolata, usciva di rado ma non si era arresa allo scorrere del tempo e guardava alle innovazioni tecnologiche con lo stupore di una bambina. Aveva fortemente voluto e imparato ad usare un tablet per scambiare messaggi e foto, guardare le dirette della sua Associazione in streaming e condurre incontri di preghiera sulla piattaforma Zoom e poi scriveva e scriveva e negli ultimi tempi ha prodotto diversi testi sulla sua storia, sulla storia dell’Associazione e sulla Divina Volontà. La sua casa era diventata un piccolo e ospitale santuario,con statue e immagini sacre sparse dappertutto, nel quale trascorreva il tempo immersa nella preghiera e nella lettura e dove accoglieva amorevolmente i sacerdoti o i ministri dell’eucarestia e poche e fidate persone che con una scusa qualsiasi invitava a casa. Sì, perché negli ultimi tempi la donna forte e intransigente aveva lasciato spazio alla “vecchietta” dolce e comprensiva che come tutti gli anziani voleva trascorrere un po’ di tempo in compagnia, essere ascoltata, rincuorata e magari lusingata. Ma mai ha smesso di informarsi su ciò che accadeva in Associazione né di dispensare consigli e rimproveri. Novantacinque anni vissuti con Gesù, per Gesù e in Gesù: io scherzando spesso le dicevo che viveva di Volontà Divina, di Luisa e di portentose quantità di caffè, segreto della sua longevità, che premurosamente offriva. Affermava di non temere la morte e di aspettare con ansia il momento in cui avrebbe potuto ricongiungersi al suo Sposo Divino ma gioiva nel mostrare le sue analisi del sangue perfette come quelle di una ventenne.
In un suo manoscritto capitato in questi giorni fra le mie mani leggo: “Ringrazio Dio che mi ha chiamato in questa terra di Corato, i miei venerati arcivescovi che mi hanno sempre benedetta in questo mio lungo cammino, le mie guide spirituali e tutto il popolo coratino che mi ha tanto amata e beneficata in tutto e per tutto”.
Ora spetta a noi proseguire il suo cammino sulla strada verso il Regno che lei ha contribuito a tracciare insegnandoci cosa significa lavorare nella vigna del Signore.